17/06/09

L'OCSE critica gli incentivi italiani

Il settore auto non è di importanza sistemica ed è "improbabile che l'utilizzo di denaro pubblico per sostenerlo sia il modo migliore di impiegare le risorse". A dirlo è stata niente di meno che l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE).

L'OCSE infatti prepara questo tipo di rapporto con scadenza biennale per ogni Stato membro e nella relazione 2009 sull'Italia critica gliautoincentivi varati all'inizio dell'anno.
Come ricorda la stessa Organizzazione con sede a Parigi, il governo italiano, dopo un lungo periodo d'attesa che ha frenato la domanda di auto nuove, ha varato gli incentivi anche perché preoccupato da un'eventuale concorrenza sleale dei costruttori di altri paesi che avevano beneficiato di prestiti pubblici per supportare la caduta della domanda. Tuttavia, ''il sostegno all'industria dell'auto rischia di provocare una allocazione squilibrata di risorse'', si legge nel rapporto.

Anche se nel breve termine gli incentivi hanno prodotto benefici sulla domanda risollevando le immatricolazioni, è difficile "ritenere che tale sostegno sia il miglior modo di impiegare risorse pubbliche''. "Misure che spostano in modo significativo la spesa da una categoria all'altra dovrebbero essere - secondo l'OCSE - limitate a quelle che producono miglioramenti nella protezione per segmenti vulnerabili della società o soddisfano un chiaro bisogno per riforme strutturali; ancora meglio se queste corrispondono a spese con un elevato moltiplicatore fiscale".

Quali siano questi segmenti non ci è dat odi sapere

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